
L’articolo del mese: Floccularia luteovirens
Floccularia luteovirens (Alb. & Schwein.) Pouzar
Questa rara e particolare specie cresce nel periodo primaverile tra marzo e giugno, sui prati di pascolo oltre i 1000 m slm.
Cappello Da 4 a 15 cm, si presenta con una forma emisferica nei giovani esemplari, che si appiana a maturità, carnoso, con margine a lungo involuto, eccedente e completamente ornato da evidenti resti di velo. La cuticola ricoperta da caratteristiche squame ad andamento concentrico, di colore che va dall’ocra/zolfo al giallo limone.

Imenoforo composto da lamelle abbastanza fitte, smarginate, color crema, con filo biancastro irregolare, ed intercalate intervallate da numerose lamellule di varia lunghezza.
Gambo Cilindrico, ingrossato alla base, dapprima pieno, poi midolloso. Negli esemplari giovani il gambo è decorato con numerose squame, che terminano nella parte apicale con un anello fioccoso, irregolarmente lacerato. La parte del gambo sopra l’anello è liscia e biancastra. Con lo sviluppo le decorazioni tendono a scomparire lasciando residui fioccosi.
Carne Soda, compatta, fibrosa biancastra/crema, tende ad ingiallire con la manipolazione, sapore dolce.
Odore complesso, fruttato, erbaceo, delicato che richiama una nota sgradevole ad una odorazione più attenta.
Habitat Ambiente prativo montano

F. luteovirens è una specie endemica delle aree asiatiche orientali, ove la troviamo ad una altitudine dai 3000 m s.l.m. Rara nell’areale italiano, si trova nelle praterie o nei prati alpini.
Recenti studi classificano la F. luteovirens come specie che instaura un forte legame con essenze erbacee della famiglia delle Cyperaceae; forma, sui prati, il conosciuto cerchio delle streghe, rendendo, laddove produce, l’erba più rigogliosa e verde.
Per le sue caratteristiche macroscopiche può essere confusa con Amanita vittadini (Moretti) Vittadini, con la quale tuttavia non condivide l’habitat e l’evidente ingiallimento; oppure con il genere Agaricus, tra tutti Agaricus arvensis Schaeff. : Fr. dal quale si distanzia sia per l’intensità dell’ingiallimento (giallo limone in F. luteovirens e giallo ocra in A. arvensis) che per le diffuse squame e fioccosità che decorano i giovani esemplari di F. luteovirens ed assenti in A. arvensis. Considerata una specie non commestibile nelle nostre aree è comunque da preservare per la sua rarità.
Arianna Cancellieri
